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Immagine del redattoreGiulia Mulonia

Il rosso passione di Ferrari FW24

Attraverso la luce, il direttore creativo di Ferrari, Rocco Iannone sceglie di raccontare il corpo per la nuova stagione: la luce che il nostro corpo è in grado di rispecchiare ed emanare, di trattenere e riverberare, di infondere in nuove visioni - di contrasti e riflessi, di linee, di materie, di gradazioni sottili che sempre rimandano alla luce, e al suo rapporto originario con l’oscurità.



Il corpo è una macchina potentissima. È passione e desiderio. È anatomia e forza. È un’armonia perfetta di volumi e superfici che si spiegano e si espandono nel movimento.

È un’ espressione di sensualità e dinamicità, di forme precise e linee sinuose, di profili netti e curve improvvise, di energie intrinseche che affiorano in superficie per scomporre e ricomporre le silhouette nella loro quintessenza sartoriale.


La nuova collezione è un trattato sul nero: il nero abbagliante che emerge dall’aspetto lucido delle superfici. Superfici che riflettono e amplificano la luce del nero generando le nuance dell’argento, del metallo e del bianco, nella sua massima rifrazione. Perché non esiste la luce senza il buio, e perché il nero abbagliante, più di ogni altra tonalità, può diffondere e modulare quella luce creando nuove variazioni e vibrazioni cromatiche.

Oltre al nero, l’unico altro colore in quanto tale è il rosso, a ricordare sempre quella passione, quell’emozione e quel desiderio di cui il corpo è interprete e messaggero.

Così gli opposti coesistono e si intrecciano in un’estetica che esplora la luce e il buio attraverso i capisaldi del guardaroba, dapprima presentandoli nella loro iperdefinizione strutturale, per poi smaterializzarli nel fluire della leggerezza e della morbidezza.

I tessuti archetipi del tailoring, come la flanella e le lane pettinate, ricordano il valore della tradizione artigianale prestandosi a una rilettura sostanziale della modellistica: ogni curva, volume e sinuosità non smette mai di ridursi e dilatarsi, contrarsi ed estendersi. Il blazer appare con una sagoma precisa, con le spalle enfatizzate, il punto vita segnato, le maniche affusolate e il bacino di nuovo espanso. La trama del denim indigo è trattata con una resinatura speciale che cattura e riflette la luce come se la tela fosse richiusa dentro una patina di vetro. La sperimentazione conduce alla verniciatura manuale della pelle, croccante e lucidissima, ai ricami di catenelle brillanti sui filati reticolati, alle intessiture couture della seta con il metallo. Poi, il processo di smaterializzazione si compie attraverso superfici di satin palpabili e drappeggiabili, organze eteree e riflettenti create con il filo da pesca, velluti froissé dalla mano cangiante e shearling soffici che avvolgono il corpo accanto alla maglieria in cashmere garzato e leggero come una nuvola.


Gli accessori seguono la stessa traiettoria alternando le classiche costruzioni artigianali delle calzature in pelle alla metamorfosi della driving shoe sportiva, che prima diventa una ballerina - in vernice arricciata con punta squadrata - e poi una décolleté, un ankle boot e uno stivale cuissard. Così anche per le borse, al confine tra le silhouette soft della GT Bag, in shearling, in nappa e con effetti puffy, le superfici compatte della Maranello Clutch, anche in una versione rossa tempestata di cristalli sfumati, e i nuovi modelli ladylike ispirati ai bauletti da viaggio degli anni ’60. Tra gli altri componenti iconici dello stile Ferrari appaiono i guanti couture derivati dal mondo racing, gli occhiali con filamenti in titanio sottili e dinamici, le montature a mascherina rivestite in pelle selleria, i gioielli plasmati in forme organiche, magmatiche e monolitiche su orecchini, collane e bracciali.



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