La collezione RUOHAN FW23 trae ispirazione dal suolo come metafora concettuale, risalendo allo scopo originario dell’abbigliamento e indagando la natura fondamentale della sua esistenza. Poiché l'abbigliamento interagisce con il corpo umano, diventa una parte integrante di chi lo indossa. Sebbene tangibile per la sua composizione fisica, l'abbigliamento è ancora più intangibile a causa della sua natura in continua evoluzione.
Questa collezione pone la domanda: in quali forme esistono la terra e gli indumenti?
Rappresentata dal suolo, la natura dà origine a forme rotonde come semi, ceppi, frutti e stelle, mentre l'intelligenza umana, rappresentata dagli abiti, dà vita a forme squadrate come mattoni, mobili, edifici e prodotti digitali.
Il proverbio cinese "tian yuan di fang" - che si traduce letteralmente in "terra quadrata e cielo sferico" - ritrae l'idea di staticità e atteggiamenti dinamici verso le esistenze degli esseri, dove c'è trasformazione reciproca e interdipendenza tra i due. La risposta del brand è il “quadrato perfetto”, che rappresenta la precisione nel rendere tangibili le cose intangibili regole fornite dalle persone.
Partendo dal quadrato, questa collezione decostruisce e taglia i capi per presentare tangibilmente l'intangibile. Il brand esplora la trasformazione da bidimensionale a tridimensionale, da piano a stereoscopico. Il bianco definitivo simboleggiava la purezza interiore dell'abbigliamento, mentre il vivido arancione bruciato rappresenta il calore creato dall'uomo. Attraverso l'adattamento alla forma e pezzi di maglia sagomati, la casualità diventa più dimensionale. La pelletteria orientata alla funzione mira a risvegliare percezione della vita da parte delle persone.
Il concetto di "senza tempo" amplia la scala dello spazio chiuso e aggiunge incertezza al certezza. Il caos ha un ordine soggiacente, e il ritorno dall'ordine al caos, dalla forma al vortice, rappresenta uno stato di appagamento, vicino al timore della grazia, dove si può passare all'eternità in un istante. La risposta del marchio all'informe la forma è universalità attraverso la soggettività.
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