Maison Laponte esplora, attraverso il tema della rivisitazione del passato, la genesi stessa della creatività, reinterpretando con uno sguardo nuovo, temi e luoghi già visitati per la collezione Primavera/Estate 2024. L’atto creativo rilegge codici e canoni attraverso immagini d’epoca per capire che tutto o quasi è stato già sperimentato in una diversa linea temporale.
Il moodboard parte dall’arte e dallo stile personale della fotografa americana Alice Austen vissuta a cavallo tra metà Ottocento e metà Novecento, in un secolo di mezzo dove tutto era agli albori: la società statunitense, l’epoca delle suffragette, i diritti delle donne e un nuovo ruolo per loro. La giovane Alice inizia a fotografare poco più che ventenne e subito mescola abiti e scenografie costruendo un suo personalissimo immaginario, di chiara matrice vittoriana. Maison Laponte raccoglie lo sguardo disincantato della Austen su pizzi, merletti, broccati e abiti volumetrici e ne fanno un playground per attualizzare codici appartenenti ad un passato lontano nel tempo ma non per i suoi riferimenti estetici.
Layers è la ricerca in continua evoluzione che sottende il progetto Maison Laponte nella successione delle collezioni e delle stagioni. L’ulteriore passo è quello di costruire gli strati attraverso materiali e pattern accostati nellon stesso abito. Restano il pantalone lungo sotto la gonna plissettata, sulla camicia con le maniche ballon e il contrasto sensoriale tra pizzo e poly tecnico, tra macramè e tessuto con pailettes. La palette è rigorosa in bianco e nero, burro e tabacco. Con punte di arancio intenso. Pois, righe, macramè e paiettes, tulle di cotone,j acquard di seta, crepe de chine e plisseè tecnici sono i materiali strutturati e definiti per contrasti e dissonanze, tipici dello stile del brand. Da qui si procede per un percorso in crescendo verso un barocco che sembra non dare respiro alla persona. Procede con coerenza e disciplina quella costruizione della silhouette attraverso la stratificazione di capi, tessuti e significanti, all’apparenza disgiunti ma che si richiamano ad un preciso stile personale e contemporaneo, condiviso tra i creativi Benedetta Bertolini e Gianandrea Sergi.
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